sabato 28 dicembre 2013

L'anno che verrà (caro Grillo ti scrivo)



Caro Grillo ti scrivo / così mi distraggo un pò
e siccome sei molto lontano / più forte ti scriverò.

Da quando ci hai provato / ci sono alcune novità
l'anno vecchio è finito ormai / ma qualcosa ancora qui non và

Oramai sono pochi / che si azzardano a parlare
son soprattutto i poveracci / cioè chi ha delle rimostranze da fare

C'è la televisione  / che mette tutto a tacere
sul teleschermo si vedono sempre / e solo facce da "sedere"

Ed un certo "Renzone" / da un pò sta garantendo
"l'anno 'he viene c'è la rottamazione" / e tutti quanti stanno già aspettando

promette soldi alla nazione / e lavoro a tutti quanti
sicchè alla prima elezione / (prevedo) saran molti i suoi votanti

al web ci sarà l'accesso / per tutti con wi-fi
anche se un bel canone fisso / probabilmente lo pagherai

dovrai stare anche un pò attento / a quello che scriverai
potrebbero anche segnalarti / per cui sul lastrico finirai

ma non vi preoccupate / han detto i giornali in affanno
le cazzate che vi bevete / quelle sicuramente non mancheranno

c'è pure un'altra persona / che cerca di cambiare
Francesco sta riformando la chiesa / finchè glielo lasceranno fare

perchè forse vedi / sparire lui dovrà
per cardinali o vescovi / o qualcuno che non ci stà

ed infine le banche / un aiuto ci daranno
sì a fallire tutti quanti / anche quelli che il lavoro ce l'hanno
.................................................................

Vedi caro amico / cosa ti scrivo e ti dico
e come sono contento / di esser nel tuo movimento

Vedi vedi vedi vedi
vedi caro Grillo / cosa si deve inventare
per poter riderci sopra / per continuare a sperare

se le elezioni arrivassero in un istante / vedi amico mio
come diventa importante / che mi prepari pure io
.....................................

chi ci sta comandando ...
tra breve (spero) crollerà ...
io mi sto preparando ....
è questa la novità

Ciao Lucio , sò che da lassù mi perdonerai (o almeno lo spero)

                         

domenica 24 novembre 2013

Cos'è e com'è cambiato il COMMERCIO (e come ne siamo schiavi) - 1a parte -

All'inizio era IL BARATTO (SEMPLICE).

Tu dai una cosa a me e io una a te.
Il mio interesse combacia direttamente con il tuo interesse.
La mia fatica o la mia proprietà diventa tua in cambio di qualcosa che io stesso ritengo di vitale (ma anche nò) importanza.
Il valore del mio tempo, del mio sudore o della mia merce lo decido direttamente con la controparte (tu) e lo paragono / valuto congruo con quello che la stessa (controparte) mi offre.
esempi : 1 cesta di mele = 2 galline = una settimana di mio lavoro nei tuoi campi = un fagottino di semi di grano = un arco ben costruito = 1 mese di sesso con te (etero o omo sessuale aveva poca importanza) = una pelle di daino = il tuo aiuto nella costruzione di una barca  ...... e così via.
Questo aveva valore per il singolo così come per la comunità ed ogni individuo valeva uno e tanti.
Mi spiego :
facciamo l'ipotesi di due uomini / tribù / comunità della seconda età preistorica (o proto-storica) e poi della prima età classica.
1° caso (proto-storico)
Nel primo caso (preistorico) consideriamo che la distanza geografica tra la locazione delle due comunità in oggetto sia di molto inferiore rispetto a quelle considerate in età classica (dove il commercio si sviluppò su tratte più lunghe).
La prima comunità abita nella zona geografica dell'attuale Liguria , la seconda nell'attuale zona pedemontana o appenninica interna (dicasi "padania" per qualcuno). Entrambe le comunità sono composte da qualche villaggio di poche decine di elementi. Gli scambi tra le due società interesseranno sicuramente la varietà di cibo (pesce marino/pesce fluviale , carne ovina/bovina , olive/bacche etc;) così come il passaggio di bestiame o di individui stessi (vacche,galline,capre ma anche donne e bambini ove la cosa tornava utile ad entrambe le comunità; i maschi adulti difficilmente venivano scambiati a meno che non fossero reietti o colpevoli di gravi manchevolezze o ancora in qualche modo inutilizzabili dalla prima comunità ma fruttuosi alla seconda).
Sicuramente esisteva uno scambio abbozzato di manufatti ove,  per esempio, la prima comunità scambiava pietra ardesia con indumenti di pelli animale etc;)
Nei secoli le due popolazioni avevano un'idea piuttosto precisa del valore delle merci che andavano a scambiare.
Le merci in questione erano in se stesse modificabili nel pregio, assoggettate come erano a diverse variabili come queste:
a) la deperibilità, in particolare del cibo, anche solo nel tempo del trasporto (questo sarà anche il motivo che manterrà per migliaia di anni piuttosto "localizzate" le prelibatezze/specialità)
b) i periodi di carestia, che andavano a influenzare, anche in maniera notevole, un pò tutte le voci di scambio, incluso lo scambio di esseri umani (maggiore era la carestia e più si cercava di portare a diminuzione le bocche da sfamare nella comunità)
c) la distanza e le difficoltà che le comunità dovevano sostenere per il tragitto del traffico (molto meno difficoltoso era per esempio lo scambio tra comunità nelle pianura padana ove, aiutate dal notevole numero di corsi d'acqua navigabili effettuavano in tempi brevi tre/quattro volte percorsi più lunghi di quelli montani e con meno difficoltà/pericolosità dovute alle asperità dei sentieri)
d) il "passaggio di mano" che le merci effettuavano prima di essere consegnate alla comunità finale (dalla costa ligure alle coste lagunari del tri-veneto dovevano con tutta probabilità venire scambiate almeno tre volte) : ad ogni scambio era probabile se non sicuro che ci fosse un "valore aggiunto" dato dalla "comunità di passaggio" ovvero dalla intermediaria.
Quest'ultima voce era quasi sempre di plusvalenza e quindi quella che gravava maggiormente sulla merce.
Devo fare un chiarimento: perchè ho scelto l'Italia del Nord per questo esempio? Perchè (a mio parere) è tra tutti i posti (forse nel mondo) quello che più ben si addice alla varietà di proto-commercio allora esistente.
Ad ovest Liguri, al centro-nord Taurini (poi celti), ad est Veneti, più a nord i popoli celtici ed a sud gli etruschi ed i sardi (o popolo nuragico).
Ognuno di questi popoli aveva usanze,costumi, linguaggi e prodotti della terra/selvaggina/manifatture diverse tra di loro ed ognuno viveva in zone geografiche strettamente vicine ma anche quasi completamente differenti morfologicamente, con diverse necessità di trasporto.
Mare-montagna-collina-palude-fiume-lago, clima mediterraneo-alpino-continentale, in un fazzoletto di terra tutte queste differenze non potevano portare ad altro che ad un intensa ramificazione commerciale senza divenire però un grande terreno di battaglia.
Chi tra i sardi avrebbe voluto trasferirsi nella paludosa, fredda pianura padana? e chi tra i veneti in quella terra-dura e a strapiombo del litorale ligure?
Per migliaia di anni queste furono le ragioni di una convivenza più o meno pacifica (razzie a parte) tra le comunità lì stanziate.
Conclusione :
In un mondo non avido lo scambio "giusto" tra gli uomini (lo "scambio" inteso come dare/ricevere cibo non esiste tra gli altri animali) non avrebbe portato ad una ricerca di aumento dell'area di stanziamento: l'incremento di popolazione, vista l'enorme quantità di territorio a disposizione non era uno sprono tale da effettuare vere e proprie guerre tra le parti.
Ma, come vedremo nel 2°caso, l'avidità umana subirà un'impennata.

Poi venne l'età classica e con essa il BARATTO "MEDIATO"
2° caso (età pre-classica)
Mentre il Nord Italia si era stabilizzato aveva ormai consolidata una specie di "pax-commercii" altrove , più in particolare in Persia e Grecia, si era sviluppato un nuovo tipo di "contratto", quello del baratto mediato: era nato il Denaro.
No, non era ancora la Moneta, ma era qualcosa che permetteva di valorizzare le merci e gli scambi con una uniformità mai raggiunta prima: una specie di "Unità di Misura" cui si doveva sottostare e con cui si poteva comparare la rendita effettiva di questo o quel prodotto.
Prima del VII sec. A.C. gli Elleni, i Fenici, i Persiani pur se per differenti motivazioni arrivarono ad adottare una specie di merce di interscambio che mantenesse gli scambi interni ed esterni ad un livello controllabile di altalenanza con ripercussioni anche notevoli sul sistema di vita degli abitanti interessati da questa "rivoluzione".
Per esempio, nell'impero Persiano, date le sue incredibili dimensioni, si rese necessario utilizzare qualcosa che, dalle frontiere occidentali a quelle orientali, fosse la merce di scambio cui fare riferimento in ogni baratto (nel caso specifico credo fosse il sale).
Per gli Elleni (i Greci) ed i Fenici la questione si poneva sotto una necessità di scambio non troppo dissimile da quella persiana: quella di commerciare con popoli distanti da loro, raggiungibili via mare e spesso di etnie diverse.
Ecco allora che : una vacca = un sacco di sale / un sacco di sale = venti galline ; una spada = 2 sacchi di sale / due sacchi di sale = una canoa ; etc;
Voi mi direte: "E allora cosa cambia? Era meglio il baratto semplice no?"
E io vi rispondo : "Si ...  e No"
Il sale (nel caso dei persiani, in quello dei greci/fenici usavano ceramiche, vetro ed altro) diventa sì un mezzo di valore di scambio (oggi potremmo definirlo un "parametro di valuta") ma non solo.
Poniamo il caso che la prima nave fenicia fosse giunta in Liguria ed avesse comprato del bestiame e dell'ardesia dando in cambio delle anfore di vino e delle ceramiche, se l'anno seguente tale scambio non potesse avvenire in quanto le viti non hanno avuto la resa dell'anno precedente e perchè la richiesta di ceramiche da parte dei liguri non si era modificata dall'anno precedente  il commerciante fenicio opererebbe solo la metà del baratto previsto. Un disastro.
Stessa cosa se per una qualche motivazione (carestia, razzia, epidemia) lo scambio avesse subito dissimili risultati nel corso dei successivi anni (anche per motivi contrari a quelli elencati quali l'eccedenza di prodotto, invendibile sul momento, oppure l'innalzamento delle pretese di scambio da parte degli interlocutori che volevano più vino a parità di ardesia per esempio).
La cattiva riuscita del commercio dipendeva da troppe variabili spesso imprevedibili e questo non andava bene.
Dando ad un bene il valore di "Unità di Misura" o "unità di confronto" se preferite si otteneva due cose:
1-(da parte del Ligure) qualora il venditore non desiderasse ricevere, in cambio del bene ceduto (ardesia) il bene proposto (ceramica), poteva rifiutare il bene proposto oppure accettarlo per poi provare a sua volta a scambiarlo con altri in cambio di merce gradita o ancora (possibilità prima inesistente) accettare una merce che consenta di ottenere (sicuramente) quanto desiderato (presso altri interlocutori oppure con lo stesso ma la prossima volta) .
2-(da parte del Fenicio) il commercio era avvenuto con pieno successo a prescindere dal debito contratto col Ligure o meno.
In effetti, però quello che si veniva a creare era qualcosa di intrinsicamente più complicato, dalle conseguenze incredibilmente inimmaginabili sul futuro della comunità Ligure (o di quelle che entravano in contatto con un simile tipo di commercio) era la nascita del proto-capitale (vi piace la parola? l'ho coniata io, in questo momento [sono vietati i commenti...]).
Vediamo meglio :
Poniamo che il bene U.d.M. sia in questo caso monili di vetro colorato.
Il Ligure avrà la sicurezza che la sua merce prodotta ha dato comunque la redditività prevista poichè con il vetro colorato ricevuto in cambio andrà dal vicino Celta e da lui comprerà comunque la merce di cui abbisogna effettivamente.
Ma, volendo, se quell'anno il raccolto si era rivelato abbondante, poteva tenersi gli oggetti colorati e scambiarli la prossima volta col grano fenicio in caso l'anno prossimo fossero colpiti da carestia. Questo voleva dire un passo verso l'allontanamento delle condizioni geografiche e climatiche del sito di appartenenza.
Da parte del Fenicio il bene U.d.M. dava la certezza di quella continuità nei commerci altrimenti impossibile.
Da parte di tutti e due il vetro colorato diventava però, automaticamente, non solo un bene di interscambio ma IL Bene d'Interscambio ovvero la merce più preziosa di cui entrare in possesso (un pò come il Jolly nelle carte da gioco...).
Pensateci bene: io ho nominato il sale o il monile di vetro ma poteva essere ambra, rame, oro,argento o qualsiasi altro prodotto avente almeno una caratteristica importantissima: l'indeperibilità ossia non doveva modificarsi nel tempo (o almeno in maniera insignificante).
Anzi questi ultimi erano meglio del sale o dei monili in vetro poichè univano alla caratteristica sopracitata una seconda altrettanto importante: l'indistruttibilità (il sale poteva sciogliersi nell'acqua e quindi era sempre a rischio, il vetro bè .....)
ambra grezza
oro in natura

rame grezzo
Ciò permetteva da parte del fenicio, nello stivaggio sulla nave, e del Ligure, nei percorsi montani da effettuare per raggiungere la pianura padana, di evitare la distruzione del bene U.d.M. durante i tragitti. (immaginate caricare sulla stessa imbarcazione dei cammelli e dei vasi di vetro?).
Ora, a guardare bene, le prime tre voci del baratto che influivano sul valore della merce di scambio (vedi a) b) c) all'inizio) erano state notevolmente ridotte d'importanza o se volete, calmierate dall'arrivo del bene U.d.M., fin qui tutto positivo ... e questo vale per la risposta "No" scritta più sopra.
Cosa rimane ancora? ah sì la voce  d) di plusvalore della merce nel baratto. Beh quella è rimasta e , a lungo andare, darà fastidio al ligure, al fenicio, al greco ed al persiano (ma anche a tutti gli altri popoli della terra).
Purtroppo l'eliminazione dell' intermediario commerciale diverrà uno dei motivi principali di ricerca di ampliamento degli stanziamenti delle tribù/popoli.
Invece di commerciare per interposta persona era meglio entrare in contatto direttamente con l'utilizzatore finale (se non si riusciva ad entrare in possesso della zona di produzione).
Resta comunque il fatto che il possesso del "bene U.d.M." sarà causa di un aumento esponenziale di avidità nelle popolazioni e del conseguente aumento di guerre tra le popolazioni stesse ma questo lo cercherò di spiegare la prossima volta, se ancora avrò voglia di scrivere su questo argomento....
Ciao







giovedì 21 novembre 2013

questo è quanto ....(pensiero sul "popolino")

Questo è il momento attuale :
Il PD(-L) si è accorto (tardi) di quanto ha sbagliato a votare il Bersani anzichè una novità "eclatante" quale poteva essere Renzi (anche se una gran parte delle sue proposte le ha copiate dal Movimento dei Grillini che le propongono già da qualche anno);
Dico poteva perchè col passare del tempo il buon Renzino sembra pian piano ridimensionarsi nelle "convinzioni rottamatorie" iniziali per uniformarsi sempre più alle convinzioni semi-capitalistiche dei suoi sponsor. E al "popolino" chi ci pensa ?
Il PD(+L) pur cercando di trovare una nuova identità (e magari una nuova verginità, per chi ha la memoria corta) con Alfano e company non potrà (ne sono convinto) che continuare a dipendere dalla figura del leader maximum Berlusconi (ora Forza Italia) .
Non riuscendo a sdoganare il centro-destra dallo stesso (e da quella massa di incompetenti tornacontisti dei suoi fedelissimi ed ex-fedelissimi) chi potrà fregiarsi di soccorrere da destra il "popolino"?
La Lega sta facendo la figura del lecchino (e lo ripeto : lecchino) o del cagnolino da riporto al PDL (o meglio al Berlusconi stesso) e quindi ha un valore di poco superiore allo Zero (bei tempi quando c'era il Dott. Miglio, vero e unico ideologo dell'innovazione leghista). Il suo unico leader (non Maroni, quell'altro...) si è riproposto (candidato) alla segreteria della lega in barba a tutti i casini combinati dalla sua famigliola e amici vari....... il "popolino" della lega lo voterà ancora ? Non vorrei crederci ma temo che anche in questo caso i "padani" si faranno abbindolare.
Il partito di Mario Monti (pardon l'ex-partito).... di cui preferisco non proferir parola (potrei risultare troppo volgare a chi legge) non si è mai interessato al "popolino" (in tutta onestà però devo dire che almeno il Mario non ha mai detto di volerlo fare, ha sempre e solo parlato di Europa) nè mai lo farà.
Il Movimento 5 Stelle vale un terzo del parlamento (ma per la legge "porcellum" esistente vale molto meno di quanto meriterebbe)

In mezzo a questo CAOS tutti si prodigano ad allarmare il paese circa l'obbligatorietà di sostenere un governo che sia sicuro, buono, che ci aiuti ad uscire dalla stasi attuale: una soluzione per tutti i problemi dell'Italia (San Letta pensaci tu....).
Ma nessuno ha il coraggio di dire che non siamo più sull'orlo del baratro, stiamo già cadendo.
L'unico Movimento che lo ammette (da anni ormai) è il M5S .
E i nostri cari partiti cosa fanno anzichè cercare disperatamente di porre rimedio a questo drammatico sfascio ??? Ne danno la colpa al M5S ... o almeno ci provano.
Il PD(-L) dice che il Movimento è IRRESPONSABILE e INFANTILE, che dovrebbe maturare, che dovrebbe accettare la mano tesa del Partito Democratico per salvare l'economia Italiana.
Il PD(+L ma senza Berlusconi) dice che il M5S dimostra di essere un giocattolo in mano ai Sigg. Grillo e Casaleggio e quindi non è un partito democratico bensì dittatoriale (senti da che pulpito di pecoroni...)
I sindacati da una parte e gli industriali dall'altra, i lavoratori da una parte e i pensionati dall'altra, i giornalisti da una parte ... e dall'altra: tutti danno contro al Movimento.
Così grande e perforante è la voce dei media italiani (ed esteri) contro il Movimento che sembra quasi sia riuscito ad intaccare l'unità dei gruppi parlamentari grillini stessi.
Eppure l'idea è semplice : TUTTI A CASA !
Questo è quanto ha sempre detto Grillo e questo è quello che chi lo ha votato DOVEVA SAPERE DI AVER VOTATO.
Se questa semplice (ma essenziale) idea non è stata correttamente recepita cosa può essere stato frainteso allora della altre idee ?
- stipendio lordo dei parlamentari non superiore ai 5000,00 euro mensili e rimborso spese (accettabili) dietro presentazione di relative ricevute fiscali
- referendum dell'uscita dalla moneta unica dell'Euro (mia è la speranza di uscirne il prima possibile)
- No TAV, inceneritori, ponti sulo stretto, e spese assolutamente immotivate (leggere:sprechi)
- nazionalizzazione delle banche in profondo rosso così come delle grandi aziende italiane pronte alla chiusura (anche se non fallimentare)
- recupero (leggere: salvataggio) delle PMI prima che la vera realtà produttiva italiana collassi definitivamente (cosa sicura se continua ad essere lasciata in balia, o meglio del menefreghismo, della classe politica esistente)
- altre 100 idee semplici e forse utopistiche (almeno finchè non si porteranno avanti politicamente e parlamentariamente )
Cosa sono queste ? Tutte favolette propagandistiche dette a mero scopo di campagna elettorale ?

Il problema è un'altro : il Movimento popolare fa paura alle Lobbies,  anche all'estero

[Roma, 20 nov. (TMNews) - Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle vengono descritti in maniera "vergognosa" all'estero, e le varie lobby che ruotano attorno alle istituzioni europee "vogliono delegittimarli". Lo ha affermato Serge Latouche, l'economista francese che è il principale ideatore della teoria della "decrescita", spesso citata dai Cinque Stelle.

"Si cerca di delegittimare Grillo e il Movimento 5 Stelle, lo vedo soprattutto in Francia dove viene descritto in maniera vergognosa. Grillo viene associato al Front National, l'estrema destra di Marine Le Pen, con cui non ha nulla a che fare", ha detto Latouche a TMNews, a margine di un convegno all'Università Roma 3.

L'economista ha ammesso una certa simpatia verso i pentastellati e il fondatore del movimento, mentre questi ultimi promuovono tesi vicine alla sua. Al convegno era presente un parlamentare dei M5S. "Tutti hanno diritto di fare propria una teoria o parte di essa, e ci sono sicuramente delle convergenze tra la decrescita e quanto sostenuto dal Movimento 5 Stelle".

E questo è uno dei motivi per i quali il comico genovese viene attaccato all'estero: su impulso, secondo Latouche, delle varie "lobby che dominano l'Ue". Perché un aspetto chiave della decrescita è quello di contestare alla radice il continuo aumento dei consumi, che è una componente cruciale dell'attuale sistema economico che secondo l'economista viene ritenuto insostenibile.

La drecrescita propone alternative basate su sistemi eco compatibili, frugalità e resistenza alle mode e alle abitudini veicolate con il bombardamento pubblicitario.

Lo stesso Latouche lamenta di essere attaccato e delegittimato dalle lobby e dalle "oligarchie globali", che in Europa finiscono per decidere le sorti di governi e guide politiche. Appoggiando la drecrescita anche Grillo è finito nel mirino di queste oligarchie:á"Le lobby hanno sicuramente un ruolo nel delegittimare Grillo", ha detto Latouche. "Si afferma che è populista. Ma cosa vuol dire essere populisti? Questa è una accusa che non ha senso".]


Prendiamone atto : qualcosa si muove, chissà se farà prima il Movimento Popolare del "popolino" in maniera democratica o se invece avverrà più avanti con metodi più estremi (guerre/rivoluzioni in-civili o altro)
Anzi, ne prendano atto tutti, e per primi i nostri governanti, anzichè considerarlo un nemico dovrebbero seguirlo maggiormente questo "popolino".
Bona to vada

domenica 17 novembre 2013

UOMINI E CAPORALI (Sir. Kant, Sir Locke e noi italiani)





Quanto tempo che non scrivo su questo "foglio di schermo"...quante cose sono successe: politiche, economiche, sociali, quest'Italia non sta mai ferma.O così sembrerebbe.Non mi è ancora tornata la voglia di scrivere , non mi sento ancora pronto a farneticare su questo e quello come ho fatto nei precedenti post. Sono ancora in uno stato di catalessi da cui forse difficilmente mi riprenderò.Voglio solo postare un mio pensiero, anche se credo non sia solo mio visto lo stato di incaz..tura montante in molti miei concittadini.Veramente non è nemmeno "mio" , è di due signori vissuti qualche tempo fa ma ancora drammaticamente valido , soprattutto per noi italiani :

John Locke (1632 - 1704)        "...i principi non devono essere messi in discussione. Infatti una volta stabilita la tesi che esistono principi innati poneva i suoi seguaci nella necessità di accogliere alcune dottrine appunto come innate: il che voleva dire privarli dell'uso della propria ragione e del proprio giudizio e porli nella condizione di credere ed accettare quelle dottrine sulla base della fiducia, senza ulteriore esame. Messi in questa posizione di cieca credulità, potevano essere più facilmente governati e diventavano più utili per una certa specie di uomini, che avevano l'abilità e il compito di dettar loro i principi e di guidarli.»
Quando questo scozzese , emanciato e , diciamocelo , anche un pò bruttino, scriveva queste parole non c'era stata ancora nè la rivoluzione Americana (o guerra d'indipendenza), nè quella francese; 
Lo stesso anno in cui nasceva questo illustre sconosciuto, in Italia un certo Galileo Galilei esprimeva le proprie teorie antiaristoteliche (e per questo l'anno seguente sarebbe stato condannato dal tribunale ecclesiastico o "santa inquisizione"), quasi fosse avvenuto un passaggio di testimone sulla libertà delle idee, scientifiche e non.

Ottant'anni dopo, un'altro esimio sconosciuto (in questo caso un prussiano), Immanuel Kant, quasi con le stesse parole , in un suo saggio rispondeva alla domanda "che cos'è l'Illuminismo?"
File:Kant foto.jpgKantWasIstAufklärung.png
Immanuel Kant (1724 - 1804)  « L'Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell'Illuminismo»   (da: Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo? 1784)

La gran parte degli uomini, pur essendo stati creati liberi dalla Natura ("naturaliter maiorennes") si accontenta molto volentieri di rimanere "minorenne" (traduco : "Pecore") per tutta la vita. 
Questa condizione è dovuta o a pigrizia (non assumersi le proprie responsabilità è una scelta comoda), o a viltà (non si ha il coraggio di cercare la verità). 
In ogni caso il risultato di questa non-scelta è la facilità per i più scaltri (o i più potenti) di erigersi ad interessati tutori di costoro."Se io ho un libro che pensa per me, se ho un direttore spirituale che pensa per me… io non ho più bisogno di darmi pensiero di me. Non ho bisogno di pensare, …". 
Gli interessati tutori imprigionano i vili e i pigri anche solo paventando loro i rischi che si corrono a voler camminare da soli.  Non s'impara a camminare senza cadere, e questo li terrorizza, per cui rimarranno infanti (pecoroni) per tutta la loro vita.
Pensandoci bene, questo signore, vissuto durante le due rivoluzioni (quella americana era appena finita e quella francese aveva a divenire), oltre alla somiglianza fisica con quell'altro (parrucchino a parte sembrano due gocce d'acqua), nell' 84 (...millesettecento84! ) non faceva altro che confermare i pensieri del suo "gemello" ... un popolo è libero solo se vuole divenirlo.
Ora , 230 anni e almeno quattro rivoluzioni economico-culturali dopo (francese-libertaria, industriale-capitalistica, russa-comunista, post-industriale o tecnologico-elettronica) il quesito permane : "siamo uomini o caporali ?" (citaz. Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio detto TOTO')
L'Italia vista dai miei occhi, sentita con le mie orecchie e confermata dai soliti votanti PD-PDL-F.I. etc; mi fa pensare che almeno qui il tempo si è fermato. 
Definitivamente.
A  380 anni fa.
("Galileo dove sei ?" )  



.

sabato 9 marzo 2013

Questo MIO tentativo di video è dedicato a tutte le donne del mondo, la canzone di Bennato non ha bisogno di aggiungere parole.

AUGURI IN UN FUTURO MIGLIORE : più' "DONNA" e meno "MASCHIO" (stupido) di quanto sia oggi.




giovedì 7 marzo 2013

EMOZIONI

Emozioni 
Questo post lo scrivo sull'onda delle emozioni che in queste ultime settimane mi hanno preso.
Questo post lo dedico a Battisti ed alle "Emozioni" che mi ha dato nei miei primi anni di gioventù.
Questo post lo dedico a me stesso, alla speranza che ancora, nonostante tutto, riesco a riporre sul futuro, ed a chi sta, in qualche maniera, alimentando queste mie aspettative.

Emozionante è stata l'attesa di un voto che (ne ero certo già da mesi) avrebbe cambiato (shockandola) la falsa pudica, statica, pragmatica, fatalistica mentalità degli italiani medi.
Emozionante è stato scoprire che avevo avuto ragione, che il cuore aveva vinto sulla ragione, che gli Italiani ci sono.       Ancora ci sono.

Sono sicuro: se il buon Lucio fosse ancora in vita gioirebbe come me, con noi tutti "Grillini".
Anche lui è stato a suo tempo chiamato Fascista - Anarchico - Comunista a seconda delle circostanze e delle occasioni che inconsapevolmente le idee delle sue canzoni (con Mogol) esprimevano, magari in controtendenza con quelle a loro contemporanee.
Le sue verità, così semplici, spontanee ed al contempo disarmanti, non facevano altro che mettere a nudo le ragioni del cuore e del vivere semplice e non potevano essere accettate così com'erano, dovevano essere strumentalizzate di volta in volta da una e dall'altra fazione partitica.
Anche lui si dovette rinchiudere in un' auto-censura dai media per sfuggire alle maliziosità da cui veniva tempestato ogni qualvolta cercava di chiarire il senso delle sue canzoni (ed anche questo venne considerato dai media come una astuzia per alimentare attorno a sè un alone di notorietà, come se questa fosse derivata dalla mossa di "nascondersi" anzichè dalla incredibile modernità della musica che produceva l'artista)
Battisti, che al suo funerale non volle nessun altro al di fuori dei veri amici/conoscenti. Un funerale semplice.
Ieri Lucio avrebbe compiuto 70 anni e , ne sono sicuro, avrebbe gioito dello scrollone subito da questa apatica Italia.

Per ultimo voglio dedicarlo a me ed a tutti i "grillini" (e chi pensa che sia offensiva la parola "grillino" non capisce niente o è in malafede - così la penso io)
In verità non dovrei autoeleggermi a "grillino" poichè le idee del "movimento" erano già presenti in me sia prima del M5S , che dei Meetup , che del Blog di Grillo stesso.
Però devo assolutamente dare il merito, TUTTO il merito, di aver dato voce alle mie idee, come a quelle di milioni di italiani, a Grillo ed a Casaleggio.
Le hanno portate avanti combattendo (esponendosi in prima persona) e criticando ferocemente (e quindi inimicandosi la cosiddetta "pubblica opinione") la mediocrità della politica e delle istituzioni sbagliate, la putrefazione di una società ormai non solo prostituita al consumismo ma anche, e soprattutto, priva delle emozioni primordiali dell'essere umano.
Non solo il capitalismo sfrenato ha inibito ogni tipo di sentimento forte che non sia rivolto al possesso materiale, all'arrivismo, alla (finta) modernità (un pò come l'asino che segue la carota tenuta dalla lenza del padrone, senza mai poterla raggiungere), ma ha anche eliminato ogni piccolo momento di rilassamento mentale, di riflessione, sostituendolo con un bisogno sempre maggiore di ore lavorative ed organizzative che non concedono spazio ad una vita sociale più intensa di quella che passa dai messaggini via SMS.
Questo imperialismo feudale truccato da moderna democrazia di "Democratico" non ha niente (semmai è schiavizzante) e di moderno ha solo l'Hi-Tech con cui mette in pratica la sua azione vessatoria sul cittadino (schiavo o mezzadro che sia).
Quando Grillo dice che "non si deve vivere per lavorare" ma "lavorare per vivere" ha detto LA VERITA', quella verità di cui ci siamo scordati.

La radicalizzazione di una DEMOCRAZIA DIRETTA senza intermediari politici / parlamentari è ancora assai distante da raggiungere (nonostante le impensabili possibilità che offre lo sviluppo del web) e, ancora per la maggioranza dei cittadini, sarebbe troppo vicina all'utopia anarchica per essere accettata con parere positivo, però quell' "uno vale uno" presente nel M5S è un grande passo avanti nella direzione da me auspicata (diceva un mio amico : se devi sognare, perchè non farlo alla grande ?!)

Infine , parlando di emozioni,  Questo post lo dedico ad un AMICO che ci ha lasciato ormai da settimane, ma non mi ha lasciato del tutto perchè le sue idee sono ancora con me.
Ciao Franco, spero che anche tu possa aver gioito nel tuo nuovo mondo (se c'è) vedendo che davvero "Ognuno è Libero" .... ancora.