sabato 14 gennaio 2017

Unione Europea ? Quale Unione ?

EUROPA : un semplice nome dai mille significati :
1) Nome mitologico della figlia di Agenore, re di Tiro (città fenicia) rapita ed amata da Zeus, vero solo per le favole.
2) Continente della terra : falso poichè è un tutt'uno con l'Asia (per cui al limite dovrebbe chiamarsi penisola Eurasiatica) .
3) Unione di popoli di razza europea : falso, almeno in parte; Italioti, Baschi, Ioni, Pitti, Iberi, Sami ovvero popoli autoctoni antecedenti le svariate invasioni indo-europee convivono con le prime popolazioni indoeuropee di antico lignaggio caspico (Celti a loro volta suddivisi in Galli, Britanni, Pannoni, Galati, Scoti, Angli, Dori, e altri) il tutto rimescolato nuovamente con le ultime invasioni barbariche Germaniche (Sassoni, Franchi, Alemanni, Vandali, Goti etc; con tutte le varie suddivisioni interne) e Slave (anche questi popoli con differenti origini geografiche ma tutte orientali-asiatiche). Per cui di quale unione parliamo ?
4) Insieme di popoli con una comune religione: neanche questo è esatto. Cristiani Cattolici, Ortodossi, Protestanti, convivono con Mussulmani Sunniti ed, in parte, Ebrei
5) Unione linguistica (vero solo in parte) : non voglio considerarla tra le componenti di "unione" perchè nonostante tutte le nazioni che si affacciano sul mediterraneo (e non solo) hanno forti componenti latine (francesi, italiani, spagnoli, portoghesi, greci, rumeni) ed in parte anche quelle del centro e nord europa hanno alcune derivazioni linguistiche dal latino (tedesco ed inglese in primis), molte delle lingue nordiche sono derivate da quella germanica (tedesco, anglosassone, olandese, danese, e alcune lingue dei paesi dell'est europa).

Senza voler tener conto degli idiomi slavi, albanesi o turchi. 

Ma allora che cos'è questa EUROPA ? e sopratutto cos'è che "unisce" queste nazioni europee di cui stiamo parlando? 
Qual'è un tratto che accomuni la quasi totalità delle nazioni europee occidentali? 

Probabilmente l'unico vero "marchio di fabbrica" dell'europeo può ridursi, se così vogliamo dire, alle ideologie comuni (filosofiche, sociali, politiche ed economiche)
dovute all'assiduo scambio di informazioni (volute o imposte) tra le nazioni. 

Volendo farne un sommario (molto coinciso) si può dire che 
cultura ellenica-romana, 
feudalesimo (e cristianesimo medioevale), 
rinascimento, 
istituzione dello stato moderno, 
colonizzazioni (= imperi economici), 
rivoluzione scientifica-culturale e poi industriale, 
sono tutte cose che nei secoli hanno caratterizzato e/o influenzato radicalmente le popolazioni europee. 

Più recentemente direi che il "Pensiero Economico" delle nazioni (traduco : l'ideologia liberista) a partire dal '500 è quello che ha sempre più contraddistinto  le evoluzioni degli stati europei occidentali da tutte le altre nazioni del mondo. 


In questo post non voglio che accennarne l'esistenza (in seguito ne parlerò approfondendo la questione) per cui, a grandi linee, diciamo che potremmo identificare (non del tutto correttamente) il "liberismo" con il "capitalismo" o, meglio ancora, con l'ascesa del mondo borghese al potere.
In nessun'altra parte del mondo è avvenuto come in Europa che la borghesia (l'artigiano,il commerciante, l'artista, l'usuraio, il medico etc;) riuscisse a diventare talmente importante da scardinare quello che da sempre erano le "naturali" divisioni di classe ovvero : monarca - pontefice, aristocrazia - ecclesiastici (che nei casi di minore importanza potevano essere anche solo cavalieri e chierici), popolo contadino (da contado) composto da piccoli proprietari terrieri o da un'insieme di abitanti che si occupavano degli appezzamenti per il sostentamento loro e del feudatario proprietario. 
Parimente c'erano i borghesi (da borgo) - e i lavoratori (o garzoni) i quali, pur se comparati ai contadini, ne erano senza dubbio considerati inferiori per importanza (la ricchezza era, allora, strettamente collegata ai frutti della terra).

 "Per venire al terzo membro che compone il reame intero, si tratta dello stato delle belle città, dei mercanti e dei lavoratori, dei quali non conviene fare un'esposizione lunga quanto quella degli altri, giacché non è affatto di alte attribuzioni, perché è di grado servile."  - (Chastellain, Oeuvres, XV secolo)  

Tra i Borghesi:
- la classe degli usurai (diverso era per i proprietari dei monti di pietà o dei monti frumentari che operavano senza scopo di lucro), detti anche "Ebrei" (ma anche "Lombardi" e "Fiorentini" in tutta Europa) per la storicità della loro attività, erano mal-sopportati per motivazioni teologiche cristiane (i musulmani lo consideravano come un vero e proprio crimine tanto da meritare la pena di morte)
- I mercanti erano sempre stati equiparati a loro poichè, logicamente, compravano ad un prezzo per rivendere ad un altro (superiore) e quindi "lucravano" sul prodotto altrui
Gli artigiani (costruttori, muratori, disegnatori, architetti, ingegneri, medici, etc:) erano sempre in una posizione precaria, tanto da doversi spesso riunire in associazioni che potessero limitare la concorrenza di esterni ed organizzare (per quanto possibile) le commesse dei clienti a più confederati, (es: le "loggie" degli architetti-edili).

Dal XV secolo le cose iniziarono a cambiare sopratutto per merito delle città italiane con le Signorie (= Borghesi al potere) 
Dal rinascimento in poi tutte le classi sin qui menzionate fecero un balzo di qualità enorme. 
In particolare quelle legate direttamente al denaro (al "capitale" appunto) con la nascita delle istituzioni bancarie (banchi dei pegni, casse di prestito, banche vere e proprie) che diedero vita ad un cambiamento epocale : la trasformazione da economia rurale-contadina a economia di scambio.
Era iniziato il "proto-capitalismo"!

Questo andò a colpire ogni classe sociale, inclusi gli agricoltori.
Prima di allora (e, in alcuni luoghi, per qualche secolo ancora, fino alla rivoluzione industriale) la popolazione rurale aveva contatti limitati con il mercato; ciò avveniva solitamente per la vendita delle eccedenze del raccolto (quando c'erano) o per la lavorazione di prodotti tessili (lana) per i mercanti di città. 
Questo dava modo alla contadino di procurarsi la poca moneta di cui necessitava. Ove questo accadeva, la produzione risentiva delle oscillazioni del mercato stesso (cioè della richiesta) in maniera che oggi ci sembrerebbe strana : Quando il prezzo era basso la famiglia "doveva" produrre molto (per procurarsi i soldi necessari), quando il prezzo (quindi la richiesta da parte del cliente) si alzava la famiglia produceva poco, perchè poco bastava ad ottenere la quantità di denaro richiesta.
Una specie di "economia al contrario" che dava più importanza al tempo (alla vita presente) di quanto non lo desse al denaro (ipoteca sul futuro)

Ciò permise agli stati europei di mantenere una situazione di status quo economico tra il vecchio sistema ed il nuovo finchè non arrivò l'illuminismo e la conseguente rivoluzione industriale.

Da allora tutto divenne Liberismo-Capitalismo che non permetteva di perdere tempo ma induceva moralmente a dare tutto sè stesso per l'accumulo del capitale, della ricchezza : "il tempo è denaro".
Questo avveniva solo in Europa, e da qui si propagherà in tutto il mondo per mezzo delle colonie esistenti (Gli Stati Uniti sono nati sotto quest'influsso e con basi strettamente borghesi-massoniche) 

Quindi , tirando le somme, cosa penso di questa unione europea ? 
Penso che la molteplicità dei popoli che la compongono sia un arricchimento fantastico, e che tutti dovrebbero poter circolare liberamente scambiandosi le rispettive opinioni.
Penso che la globalizzazione porterà comunque ad un avvicinamento dei popoli (europei e non) con la speranza che un giorno uno possa dire che è figlio del mondo (e non soltanto dell'europa).
Penso che un Italiano o un tedesco o un'inglese o un francese sarà sempre visto con diffidenza e/o con ammirazione (per diversi motivi chiaramente) ovunque vada nel mondo, e non solo in Europa. 
Credo che uno spagnolo, un'italiano, un francese e un greco non siano persone diverse tra loro ma neanche diverse da Inglesi, tedeschi, olandesi o Cechi e slovacchi e, che ci crediate o no, neanche troppo diverse da popoli più lontani quali russi, indiani, americani (tutti), giapponesi e cinesi. Quello che ci differenzia sono gli stereotipi o il modus vivendi a cui tali popoli sono stati abituati.
Amo gli spagnoli, gli inglesi, i tedeschi, i greci, i francesi e gli olandesi in quanto tali, con le loro differenze da noi italiani e non per una encomiata (sopravalutata) unione europea. 
Credo che l'unione europea sia solo un artificio economico-bancario del tutto anacronistico in un mondo in continua evoluzione (o involuzione, che dir si voglia). 

Penso che questa Europa tornerà ad essere la solita europa di sempre mentre la cosidetta Unione Europea è destinata a cadere insieme all'avvento del post-capitalismo (e quindi alla caduta del suo "marchi di fabbrica"). 

Quando (spero presto) la popolazione mondiale si sveglierà dal torpore che la sta attanagliando da decenni, il sistema (l'intero sistema) economico-sociale esistente collasserà su se stesso come le torri gemelle a New York.

L'Europa si potrà dire "unita" solo se e quando dovrà affrontare un nemico comune oppure quando i tedeschi inizieranno a non comportarsi più da tedeschi, gli italiani da italiani, i francesi da francesi, gli inglesi da inglesi e così via.... personalmente, per entrambi i casi, auguro che non avvengano mai.

Voster Semper Voster 
The Captain

P.S. non ho volutamente considerato L'unione europea in senso politico (vedi parlamento etc;) in quanto non riesco proprio a dare un senso a questa istituzione priva di potere, asservita com'è ai poteri economici (ved. società multinazionarie) e bancari (in primis Bundersbank) 


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